INTERVENTI E ANALISI

L’Abbraccio di Hollywood agli Ucraini

               di  LELE JANDON

Sono tutte di grande prestigio le stelle che hanno dato il loro aperto appoggio all’Ucraina (trovate
la Foto Gallery sul mio Instagram).
La rockstar ed attivista irlandese Bono (dopo aver dato alle stampe la sua commovente
autobiografia “Surrender. 40 canzoni, una storia”) ha tenuto un concerto a sorpresa nel metrò
Kreshchatik di Kyiv (dove da oltre 8 mesi si rifugiano per sfuggire ai bombardamenti gli abitanti
della capitale) coinvolgendo i soldati nel canto di “Sunday, Bloody Sunday”, il suo capolavoro del
1983 contro l’odio fratricida. Con la poesia che caratterizza le sue canzoni il cantautore leader degli
U2 interpreta così la guerra: «In questo momento il vostro presidente è al comando del mondo
per la causa della libertà. Il popolo dell’Ucraina non sta combattendo solo per la propria libertà ma
per tutti noi che amiamo la libertà». Giorni fa, intervistato alla RAI, il cantante ha fatto appello
agl’italiani affinché continuino a dare aiuti all’Ucraina: «Gli ucraini credono nella libertà forse più
di noi. Per me la libertà è tutto.»
Zelensky ha accordato udienza a due suoi colleghi attori, ebrei come lui, il Premio Emmy Ben
Stiller (che gli ha detto: «Sei il mio Eroe!») e Sean Penn (che gli ha recato in dono uno dei suoi
due Oscar). I due artisti sono stati per questo banditi dalla Federazione russa. Sean Penn ha origini
proprio nell’Est Europa, è un “Litvak” cioè un ebreo lituano, come racconto nel docufilm “Lituania:
il Coraggio di rinascere” di Antonello Ghezzi (www.ilcinemaeidiritti.it) e sta girando in Ucraina un
documentario sulla guerra seguendo a piedi i profughi diretti in Polonia.
Ha ottenuto udienza dal presidente anche il Premio Oscar Jessica Chastain la quale, dopo
l’ennesima eccellente performance (nel film di Netflix “The Good Nurse”, storia di un’eroica
infermiera che denuncia un collega serial killer riuscendo a fargli confessare i suoi crimini) ha
lodato il popolo ucraino «incredibilmente forte e coraggioso» e ha visitato i bambini ricoverati
in un ospedale pediatrico. Per parte sua, la due volte Premio Oscar Angelina Jolie, attivista dei
diritti dei fanciulli che come ambasciatrice dell’ONU per i Rifugiati dal 2012 ha già visitato
quaranta aree di crisi nel mondo, è andata a trovare a Leopoli i bambini di un collegio sopravvissuti
ad un attacco missilistico contro una Stazione ferroviaria.
Il divo della saga di “Guerre Stellari” Mark Hamill ha donato 500 droni ai soldati dell’Esercito
ucraino «per proteggere la loro terra, la loro libertà e i valori dell’intero mondo
democratico» contro «l’Impero del male» e il Premio Golden Globe Richard Gere, di fede
buddhista e impegnatissimo attivista su molti fronti, ha espresso benissimo il punto della questione:
«Ho letto dell’umiliazione dei soldati russi obbligati a commettere atrocità in Ucraina su persone
che hanno sempre considerato sorelle, fratelli, cugini ed è un incredibile sconquasso anche della
società russa, un’aberrazione commessa sul nostro pianeta. Pur essendo pacifista, credo che nel
mondo relativo in cui viviamo ora dobbiamo difenderci ed aiutare l’Ucraina. Penso che NATO
ed Unione europea siano le uniche Istituzioni che cerchino di applicare lo stato di diritto».

Il leader ucraino apprezza il sostegno di questi illustri supporter: «Per noi queste visite di
personaggi famosi sono estremamente preziose. Grazie a questo, il mondo sentirà, conoscerà e
capirà ancora di più la verità su ciò che sta accadendo nel nostro Paese».
Lele Jandon
Fondatore de “Il Cinema e i Diritti”
MILIONI DI PERSONE RISCHIANO LA VITA,
ECCO L’IBAN DELLA CHARITY PER DONARE CALORE

L’Ucraina non ha tregua: su Kherson, da poco liberata grazie al contributo dei partigiani locali,
riecco che cascano giorno e notte i missili di Putin.
Due testimoni dicono all’inviato de “La Stampa”: «Noi dormiamo vestite perché una volta hanno
bombardato assai vicino e c’è voluto troppo tempo per fuggire e inoltre fa tanto freddo quando
andiamo in bagno a rifugiarci se scatta l’allarme aereo: ci nascondiamo completamente sotto le
coperte per evitare le schegge delle piastrelle e dei calcinacci se ci colpissero».
Solo il 5% dei residenti della grande Città ucraina ha la luce a disposizione perché i raid russi
prendono di mira le linee elettriche ad alta tensione, metà Ucraina è al buio e pure senz’acqua e
calore. Le temperature sono già sotto zero e in inverno scenderanno sino a meno venti gradi
Celsius: «Le vite di milioni di persone sono a rischio», dice l’Organizzazione mondiale della Sanità
che prevede altri 3 milioni di sfollati. La Russia impedisce persino il passaggio dei convogli
umanitari.
Quest’ennesimo attacco russo avviene a 90 anni dallo Holodomor, il tentato genocidio degli ucraini
(ricordato anche dal Papa) perpetrato da Stalin (ancora ammirato in Russia) che nel 1932-33 uccise
10 milioni di persone: «Una volta volevano distruggerci con la fame, ora con l’oscurità ed il freddo.
Noi non possiamo venire spezzati, il nostro fuoco non si spegnerà. Sconfiggeremo di nuovo la
morte», dice il presidente Zelensky.
Gli eroici dottori (coadiuvati anche dall’organizzazione internazionale “Medici senza frontiere”) si
trovano ad effettuare operazioni chirurgiche a lume di candela e per mezzo delle torce (perlopiù ai
soldati provenienti dal Fronte e ai civili feriti da schegge ed esplosioni dovute ai bombardamenti) e
nei 4.000 “unbreakability points” (i punti di ristoro alimentati da grandi generatori elettrici
prontamente allestiti dal governo) si vedono persone portare strumenti medici e sedersi per il tempo
della terapia.
La presidente della commissione europea, la tedesca Ursula von der Leyen e la presidente del
Parlamento europeo, la maltese Roberta Metsola, entrambe leader decise nella linea di massima
durezza contro Putin e massima solidarietà con l’Ucraina, hanno promosso un’iniziativa per
raccogliere generatori.
Per parte sua l’attore ebreo americano Liev Schreiber ha lanciato una raccolta per i generatori per i
medici ucraini: «E’ il minimo che possiamo fare».
Sul sito (anche in lingua inglese) https://wfu.world/it/ trovate la charity che acquista caldaie per
l’Ucraina: anche noi de “Il Cinema e i Diritti” abbiamo effettuato oggi una donazione.